Lampredotto on the road: lo street food di Firenze

Un bicchiere di vino con un panino la felicità”, mai citazione più vera e più inflazionata ma volete mettere la felicità doppia, tripla quadrupla se a Firenze, dentro al panino, ci trovate il lampredotto? Si sa che fritto è buono tutto, anche una ciabatta, non ce ne voglia la cotoletta; bollito invece di gran lunga meno e per fare un lampredotto buono ci vuole il suo tempo e tanta maestria. Ma un attimo, cos’è il lampredotto?

È lo street food di Firenze su cui fiorentini e non si avventano da secoli. È un piatto povero fatto con uno dei quattro stomaci del bovino, l’abomaso, che a sentirlo così fa un po’ paura ma da mangiare è buono, garantito. La storia sul lampredotto è lunga, lunghissima:

dai tempi dei tempi nel fiume Arno si trovava la lampreda, un pesce prelibatissimo e molto costoso che, durante il Rinascimento, veniva consumato parecchio dai nobili fiorentini. Il popolo fiorentino che non se lo poteva certo permettere e che però non voleva rimanere neppure a bocca asciutta trovò un’alternativa gustosa e povera fatta con gli scarti bolliti delle carni: venivano scelti gli stomaci del manzo,in particolare l’ultimo composto da una parte magra, chiamata gala, fatta di creste violacee saporitissime ed una parte più tosta chiamata spannocchia; queste due parti assomigliavano alla lontana al pesce prelibatissimo della nobiltà, la lampreda e da qui nasce proprio il nome di questo cibo, il lampredotto, dato dai fiorentini con la tanta ironia che li contraddistingue.

Il lampredotto sta a Firenze come la paella sta a Valencia e Firenze senza di lui sarebbe molto meno Firenze.
Se lo avete mangiato al ristorante non potete dire di averlo provato veramente perché a Firenze il lampredotto va mangiato in una maniera e in una soltanto: per strada, albaracchino del lampredottaio, con la costante dei piccioni che vi pattugliano intorno a caccia delle vostre briciole.

A Firenze il re dello street food è buono ovunque e dove andrete cascherete in piedi.

Ai baracchini sentirete volare battute di ogni genere. Insieme al lampredotto vi vendono l’atmosfera e un
pezzo di cuore, rigorosamente viola.

Non chiedete al lampredottaio il ketchup o la maionese perché vi guarderà male: sul lampredotto ci vanno solo la salsa verde, “il piccante” e una grattata di pepe a piacere. Se gli chiedete un bicchiere di vino, invece, saranno felici e sicuramente anche voi.


Potete scoprire il lampredotto nel nostro tour gourmet alla scoperta dei sapori di Firenze: https://www.tuscanytourism.net/it/viaggi/tour-dei-sapori-per-le-strade-di-firenze/

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